Arte fuori dal palco

Teatro in libreria: "Il teatro ai tempi della peste", ieri ed oggi, di Alberto Oliva

Alberto Oliva
Alberto Oliva

Non è la prima volta che le sale teatrali chiudono i battenti, per mesi o per anni. Ma oggi come allora nulla potrà mai sostituire l'approccio reale e diretto con la scena.

Alberto Oliva, formatosi alla Scuola d'Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, è regista di prosa e di lirica, già vincitore nel 2012 del Premio Pirandello quale personalità emergente. Ed è cofondatore con Mino Manni della compagnia “I Demoni”, fattasi conoscere per un pluriennale progetto dedicato a Dostoevskij. 

Scrittore, giornalista, docente di regia, recitazione e storia del teatro (qui l'intervista rilasciataci nel 2019), è adesso l'autore di un libro uscito per i tipi dell'editore Jaca Book, Il teatro ai tempi della peste. Modelli di rinascita, varato durante il lungo lockdown della primavera scorsa. Senza apparire il solito instant book, in quanto molte delle sue pagine appaiono frutto di una riflessione artistica e sociale iniziata ben prima, e che nell'attuale tragica contingenza – siamo alla seconda serrata dei teatri, e non solo di quelli - ha trovato la sua epifania. 

Il Globe Theatre di Londra

Se il morbo avanza, calino i sipari

Nella bimillenaria storia del teatro occidentale non è la prima volta che le sue attività vengono soppresse, talvolta per lunghi tempi, a causa delle ricorrenti pandemie di peste, vaiolo o colera. O semplicemente perché invise alle autorità, come ai tempi del Puritanesimo di Cromwell. Lunghe assenze che ritroviamo, in apertura di libro, scorrendo la veloce indagine storica di cause ed effetti delle grandi epidemie, dalla pestilenza ateniese del 430 a.C. raccontata da Sofolcle sino ai giorni nostri. Scoprendo che per fortuna, ogni volta, segue un veloce rifiorire di creatività artistica. 

La seconda parte del libro, Gli attori tra gloria ed infamia, si astrae dalla contingenza attuale e ci intrattiene sulla figura dell'interprete, discutendone l'origine antica ravvisabile nel teatro greco-romano, quando gli attori erano degli infames senza diritti civili, poi dal Medioevo in poi comici, giullari, musicisti ferocemente osteggiati dalla Chiesa. Sempre ai margini della società, per secoli e secoli, sino alla conquista di prestigio e massima considerazione, dall'Ottocento in poi, ottenuti da primattori quali Edmund Kean, Adelaide Ristori o Sarah Bernhardt, con conseguente, parallela elevazione di tutta la categoria artistica.

Alberto Oliva

Il teatro di ieri, di oggi, di domani

Nel terzo capitolo - La tecnologia salverà il teatro? - Oliva parte dagli espedienti tecnici volti a completare ed arricchire uno spettacolo: per secoli, trovate sceniche più o meno raffinate, mosse da meccanismi artigianali; più vicino a noi, invenzioni sostenute dall'arrivo dell'elettricità prima e dell'elettronica oggi. Giungendo infine a discutere dell'avvento degli innumerevoli eventi offerti oggi in streaming - gratuitamente o meno - superando in tal modo le barriere del distanziamento sociale, ed ipotizzando l'affermarsi graduale di un “Zoom Theatre” condivisibile in diretta da casa propria. Persino Franceschini, ministro direttamente interessato, ha lanciato l'idea di un'inedita “Netflix della Cultura”.

Il teatro è il luogo dove una comunità, liberamente riunita, si rivela a se stessa”, questa l'idea che sostenne la nascita del Piccolo Teatro di Milano. Parole sacrosante. Il paragrafo finale del libro di Oliva, intitolato Verso il teatro di domani, pone varie ipotesi su cosa ci aspetta dopo questi momenti di crisi, zigzagando fra Shakespeare, Ibsen, Artaud, Strehler e Milo Rau, fra i classici del passato e le Manifatture Teatrali Milanesi. E sono queste forse le pagine più intriganti de Il teatro ai tempi della peste, libro tutto dalla sciolta scrittura. 

In ogni caso, siamo pienamente d'accordo con l'autore su questo: nulla potrà mai sostituire l'approccio reale e diretto con la scena, vale a dire “l'inimitabile rapporto di carne e sangue che unisce il palco e la platea in un evento dal vivo, con emozioni ineguagliabili in nessun'altra forma d'arte”. 
 

Il teatro ai tempi della peste. Modelli di rinascita
Alberto Oliva
Editore: Jaca Book
Pag. 196 – € 18,00